Ex membro degli US Rails e apprezzato cantautore di Phiiladelphia (anche se da tempo residente in Germania), Joseph Parsons è uno dei quei musicisti che sgobbano e lavorano sodo per incutere nelle menti e nelle orecchie del pubblico l’onesta e la semplicità della musica americana. Con 10 dischi alle spalle (comprese anche le collaborazioni con Todd Thibaud e gli Hardpan con Terry Lee Hale), Joseph Parsons arriva in Italia con la sua attuale band, con la sua miscela di pop-rock fatta di ballate elettriche e splendide fusioni vocali sognanti. Di recente è uscito il suo nuovo lavoro “The Field The Forest”, tramite la prestigiosa Blue Rose Records.
10 Novembre 2016 | PORDENONE Galleria Harry Bertoia
Corso Vittorio Emanuele II n.60
Ore 20.4511 Novembre 2016 | PAVIA Da Trapani
Via Monemaino, 62
Ore 20.30
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“The Field The Forest” è un doppio EP che si concentra su due diversi stili di scrittura di Parsons.
“The Field” è legato alla meditazione sulla redenzione e sulle relazioni.
“The Forest” invece è più avventuroso, dalle sonorità più dure e cupe ed esplora tematiche quali la mortalità, la guerra e l’amore.
Due parti distinte ma legate tra loro: l’ascoltatore infatti, alla fine del primo disco, sentirà la necessità di andare avanti e immergersi nel secondo.
Parsons ha deciso di far uscire la sua nuova musica in un formato alternativo all’album, come appunto due “assaggi” separati ma facenti parte della stessa fase creativa, due tappe dello stesso viaggio.
Il primo ciclo di canzoni contenute in “The Field” affronta la natura degli intrighi amorosi e la sfida del mantenere una relazione viva nel tempo.
Le ballate romantiche di Parsons sono malinconiche, melodiche, oneste e genuine. Ed è proprio questo che il pubblico apprezza, sia ai live che nei dischi del cantautore.
Proseguendo in “The Forest” Parsons ci porta lungo un cammino che attraversa un paesaggio sonoro malinconico e a volte anche infausto. Tutto questo è espresso attraverso belle melodie e testi poetici che ci accompagnano in questo nostro viaggio.
“The Forest” rappresenta anche una sfida per i musicisti di Parsons a spingersi oltre il loro indiscusso talento come formazione rock più dura(Scream, Bliss, Shadowland), dimostrando di essere altrettanto convincenti e curati nei brani più nostalgici e leggeri.
Questa seconda successione di canzoni si apre con il piccolo inno “Scream” per concludersi con “Horizon”, brano dallo stile pastorale e folk di stampo britannico. E’ qui che la nostra guida ci lascia – davanti a noi il sole all’orizzonte – a riflettere e continuare il nostro viaggio da soli.
Se si ha bisogno di un compagno di viaggio si può sempre ricominciare da capo con “The Field”.
Photo by: Christian Schirbort